La missione nel pubblico impiego; il caso del mezzo proprio

Tra gli interventi più significativi nella c.d. manovra estiva molto importante anche per la sua portata all’interno degli enti è l’intervento operato sulla disciplina delle missioni in particolare su uno strumento che viene utilizzato per svolgere l’attività lavorativa in un luogo diverso da quello dell’ordinaria sede di servizio. La questione dell’utilizzo del mezzo proprio per le attività lavorative dei dipendenti della pubblica amministrazione è uno dei principali rebus della manovra estiva 2010.
Bisogna precisare che si sta parlando di uno strumento eccezionale che dovrebbe intervenire dove gli altri mezzi pubblici di trasporto non sono utili per raggiungere il luogo della missione e che comunque alla fine è stato utilizzato dalle amministrazioni in modo disinvolto quasi fosse il metodo ordinario di spostamento. Una riflessione preliminare va fatta: Si sta parlando di missione cioè lo svolgimento di un’attività lavorativa in luogo diverso da quello ordinario che deriva anche dal c.d. potere direttivo del datore di lavoro che può per le ragioni più svariate inviare in tal senso… il lavoratore in missione o anche sia lo stesso lavoratore che chiedo di svolgere l’attività lavorativa in luogo diverso (si pensi all’attività di formazione e di aggiornamento professionale).

Il legislatore con il comma 12 dell’art. 6 del Dl n. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122/2010 sembra voler cancellare ogni possibilità di autorizzazione in tal senso…

L’articolo è stato scritto dal dott. Vincenzo Tedesco e pubblicato in data 25.11.2010 su Diritto.it