Le norme della riforma della PA con effetti sulle Università

La legge 7 agosto 2015, n. 124 «Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche» si propone di avviare un processo di complessiva riforma dell’organizzazione delle pubbliche amministrazioni e del lavoro alle dipendenze delle Pa. Il provvedimento è per la maggior parte composto da norme che recano deleghe al governo di adottare decreti attuativi entro termini diversi. Accanto a tali norme ve ne sono altre (poche) di precettività immediata, nel senso che modificano norme già in vigore o che, comunque, si rivolgono direttamente alle singole amministrazioni per la loro attuazione, senza la necessità di attendere decreti attuativi che possono avere effetti nelle università. Già l’ufficio studi del Codau (Convegno dei direttori generali delle Università Italiane) ha pubblicato un primo commento, incentrato sugli aspetti di maggiore interesse per le università che tiene conto di tale distinzione. Si evidenzia, altresì, che per tutte le materie per le quali sia previsto l’esercizio del potere delegato da parte del Governo è stata prevista la possibilità per il Governo di intervenire ulteriormente sulla materia, sulla base della medesima legge delega, con decreti correttivi entro termini variabili da 12 a 24 mesi dall’adozione dei primi decreti, configurando, in tal modo, un processo di consolidamento della nuova normativa che in taluni casi (per esempio la riforma del processo contabile) richiederà fino a 3 anni.

Le norme sugli incarichi

Tra le norme di immediata applicazione, anche per la risonanza che possono avere nell’opinione pubblica, si segnala..

L’articolo è stato scritto dal dott. Vincenzo Tedesco in data 11.11.2015 e pubblicato su Scuola24.