La mobilità del personale delle Province blocca il reclutamento universitario
La Funzione Pubblica conferma il programma per gestire il personale in esubero nelle Province.
Secondo quanto contenuto nella recente circolare della Funzione pubblica 1/2015 , la prima tappa sarà il 1° marzo: entro tale data gli enti provinciali dovranno attuare il taglio delle dotazioni organiche, rispettivamente del 30 e 50% calcolato sulla spesa e non sul numero dei dipendenti, per poi arrivare entro la fine di marzo all’individuazione nominativa del personale in soprannumero. Le amministrazioni a questo punto dovranno, prima di avviare la mobilità, verificare se il personale ha i requisiti per essere collocato in prepensionamento secondo la normativa vigente (articolo 2, comma 11 del Dl 95/2012), cioè se matura la decorrenza del trattamento pensionistico, con le vecchie regole, entro il 31 dicembre 2016. Resterà comunque sottratto alla mobilità, in quanto interessato a percorsi diversi, il personale che svolge i compiti di polizia provinciale e quello che svolge le funzioni presso i centri per l’impiego. Il restante
personale sarà indirizzato a seconda dei casi alle Regioni o alle Pa centrali (uffici giudiziari in
primis) e alle altre amministrazioni tra cui le Università.
Come funziona la mobilità
La circolare sul possibile intervento delle Università e agli altri Enti nel processo di ricollocazione del personale, fissa al 31 marzo 2015 il termine per l’individuazione del personale da parte delle Province. Entro il 1 marzo il ministro per la Funzione pubblica dovrà emanare un decreto che fissa i criteri per la mobilità del personale ai sensi dell’articolo 30 comma 2 del Dlgs 165/2001 sulla base delle linee guida individuate dalla circolare in oggetto. Nel caso in cui il personale debba essere ricollocato presso altre amministrazioni (quindi anche le Università) si utilizzeranno strumenti informatici. Le amministrazioni interessate predisporranno, apposite banche dati di personale, previa ricognizione delle informazioni necessarie per quantificare domanda e offerta di mobilità sempre in relazione alle loro esigenze funzionali. Con riferimento al budget si prevede la destinazione del budget 2015-2016 per le assunzioni.
L’articolo è stato scritto dal dott. Tedesco e pubblicato su Scuola24 in data 11.02.2015